noi li seguiamo come tan_ te pecore. Si cammina tutta la notte e verso l’alba ci inquadra_ no alla meno peggio e si con_ tinua a camminare. Mi sembra la deportazione. Sono ormai sfini_ to non ci vedo piu’. Mangio un po’ di zucca cruda e patate crude. Di Zavater non ne so nulla. Verso ½ giorno ci fermiamo in un paesi_ no dove si vedono i russi che fuggono Posso mangiare un ¼ di pollo Alle 15 si riparte sotto una gragnuo_ la di bombe. Orrore. I morti e i feriti per la solita sono a centinaia Mi devo trascinare il Sten.Perdi Natali. Ancora una volta sono incolume. Verso sera sfiniti dor_ miamo in una casetta vicino ad una fabbrica. Sara’ quello che sara’. | Alle 5 la colonna non aveva an_ cora finito di sfilare. Ci attacchia_ mo e dopo due km. arriviamo a Tschercowo dove siamo fer_ mati e avviati in case a dor_ mire. Troviamo un giaciglio a terra. Cuociamo patate. In magazzini troviamo gallette pasta,olio, cognac, un ben di Dio. Ne facciamo provvista. Alla sera dopo 10 giorni di digiu_ no una grande mangiata e poi a letto. Dalle prime in_ discrezioni sappiamo che sia_ mo sempre accerchiati ma che costituiremo un caposaldo Le speranze si sono riaccese Il Comando Truppa ci ordina di ri_ manere nella zona e non uscire |